DOMANDA:

Ho aperto, tramite la mia azienda, la mia pratica di infortunio in itinere, che mi ha provocato una frattura alla caviglia, mentre mi recavo presso un'altra sede di lavoro. Durante la mia permanenza a casa, ho ricevuto dall'INAIL una lettera dove mi chiedeva di fornire  il mio codice IBAN per il pagamento dell'indennizzo.

Vorrei sapere quanto del mio indennizzo è a carico del datore di lavoro e quanto è a carico dell'INAIL (il mio contratto è quello dei Chimici e la mia qualifica è di impiegata) e quali sono i tempi dell' INAIL per ricevere l'indennizzo dovuto.

Inoltre, vorrei capire se la mia retribuzione non è stata anticipata dal mio datore di lavoro per scelta o se è l'iter standard.

RISPOSTA:

In merito al quesito posto si precisa quanto segue:

Il datore di lavoro ha l’obbligo di pagare al lavoratore infortunato l'intera retribuzione per la giornata nella quale è avvenuto l'infortunio e il 60% della retribuzione stessa, salvo migliori condizioni previste da contratti collettivi o individuali di lavoro, per i successivi tre giorni.

Il pagamento dell’indennità di temporanea (dal 4° giorno) può essere effettuato direttamente dall’INAIL, oppure dal datore di lavoro ma, in questo caso, spetta all’INAIL di chiedere al datore di lavoro di anticiparne il pagamento, in base all’articolo 70 del T.U. 1124/65.

L’indennità per inabilità temporanea deve essere pagata non oltre il 20° giorno dall’infortunio; nel caso di periodi lunghi il pagamento avviene in via posticipata a periodi non eccedenti i sette giorni.

L’importo dell’indennità INAIL è pari:

  • al 60% della retribuzione media giornaliera (RMG) dal 4° al 90° d’infortunio;
  • al 75% della RMG dal 91° giorno fino alla guarigione.

I contratti collettivi solitamente prevedono l’integrazione fino al 100% della retribuzione a carico del datore di lavoro. Su questo punto è però opportuno contattare la categoria di riferimento (Filctem CGIL), che segue tutti gli aspetti contrattuali.

Il Patronato Inca territorialmente competente potrà invece verificare la correttezza dell’operato INAIL.