L’INPS, con il messaggio n. 2005 del 30 maggio scorso, ancora non pubblicato sul sito istituzionale, comunica di aver inviato ai titolari di prestazioni assistenziali, che non abbiano dichiarato la loro posizione reddituale, un primo sollecito per avere la loro situazione reddituale, cui è subordinato il riconoscimento di determinate prestazioni economiche, quali invalidità civile, cecità e sordità, assegno sociale e assegno sociale sostitutivo. L’Inps, infatti, ha riscontrato che per il 2019 risultano mancanti 33.908 dichiarazioni reddituali e di responsabilità.
Si tratta di un obbligo di legge; pertanto, chi non lo abbia fatto o lo abbia fatto solo parzialmente, deve provvedere in tal senso per evitare la sospensione o addirittura la revoca del sussidio. L’Istituto fa sapere che se l’interessato non si attiverà entro 60 giorni, dopo questo primo sollecito seguirà la sospensione della prestazione e trascorsi ulteriori 120 giorni senza un riscontro, la prestazione verrà revocata e saranno richiesti i ratei indebitamente erogati dal 2019 fino al 2022.