Le celebrazioni per gli 80 anni di INCA CGIL continuano nei territori, là dove ogni giorno prende forma il prezioso lavoro della tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

A Balangero, in provincia di Torino, INCA Piemonte ha organizzato il 21 ottobre, nell’ambito della Settimana europea della salute e della sicurezza sul lavoro, l’iniziativa “Giustizia sociale, sostenibilità ambientale. Quel che ammala lavoratrici e lavoratori ammala anche l’ambiente.”

Un titolo che racchiude il senso della giornata: la salute di chi lavora e la salvaguardia dell’ambiente sono due facce della stessa medaglia.

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L’evento si è svolto in un luogo simbolico: Balangero, il comune che ospita la più grande cava di amianto a cielo aperto d’Europa, attiva per oltre settant’anni fino al 1990. Qui, tra le ferite del territorio e la forza della memoria, è nato un momento di riflessione collettiva, ricco di spunti per il futuro.

La mattinata si è aperta con una visita alla miniera, per toccare con mano la storia e comprendere quanto il lavoro possa lasciare segni profondi, ma anche insegnamenti preziosi.

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Nel pomeriggio, durante gli interventi e le tavole rotonde coordinate da Anna Zerbi, coordinatrice regionale di INCA CGIL, si è parlato di memoria, giustizia e futuro.

“Qui, a Balangero, dove per decenni si è estratto amianto nella più grande miniera a cielo aperto d’Europa, si intrecciano le storie di chi ha lavorato, di chi ha perso la salute e di chi non ha mai smesso di lottare per la verità – ha sottolineato Zerbi – La cava ci racconta di un tempo in cui la produzione contava più della vita, ma anche della forza di chi ha trasformato il dolore in impegno. Oggi abbiamo nuove tecnologie, nuove regole, ma dobbiamo chiederci se è cresciuta davvero la consapevolezza del rischio. La vecchia logica del profitto, del ‘fare prima e fare presto’, resiste ancora. Per questo la memoria è uno strumento di lotta e di prevenzione: ci serve per non ripetere gli stessi errori e per continuare a difendere, ogni giorno, la salute e la dignità del lavoro.”

Storie di vita e di lavoro

La prima parte del pomeriggio, “Storie di vita e lavoro”, ha dato voce a chi ha vissuto in prima persona le conseguenze del lavoro in cava e in fabbrica, ma anche a chi ha scelto di trasformare la sofferenza in impegno civile e sindacale.

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Sono intervenuti Gian Luigi Soldi, direttore della Società per il Risanamento e lo Sviluppo Ambientale dell’ex miniera di amianto, che ha sottolineato l’importanza di coniugare la bonifica del territorio con la memoria storica; Ivan Cavalli, ex RSPP CGIL, nato nella cava di Balangero; Maddalena Berrino, figlia del direttore dell’amiantifera, che ha raccontato la propria infanzia trascorsa tra i macchinari e i mucchi di pietra; Nicola Pondrano, ex operaio dell’Eternit e cofondatore di AFEVA – Associazione Familiari e Vittime Amianto – oggi coordinatore delle politiche amianto per la CGIL Piemonte; Cinzia Franza, figlia di un delegato IPCA, testimone della tragedia che segnò la “fabbrica del cancro” di Ciriè, altro simbolo di un passato industriale che ancora oggi chiede ascolto; e Mario Gentile, delegato Fillea CGIL, che ha richiamato il valore della sicurezza nei cantieri di oggi.

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Dal ricordo alla prospettiva per il futuro

Nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda, che ha ampliato la riflessione dal ricordo alla prospettiva. Dopo l’introduzione del sindaco Franco Romeo, che ha raccontato come il Comune di Balangero abbia affrontato negli anni il difficile percorso di bonifica e di ricostruzione di una memoria collettiva, sono intervenuti Mirko Oliaro, del Comitato Direttivo di Alessandria e responsabile della vertenza nazionale CGIL sull’amianto; Oscar Argentero, coordinatore medico INCA, che ha ripercorso la sua prima visita a Balangero da giovane specializzando in medicina del lavoro; Giorgio Airaudo, segretario generale CGIL Piemonte, che ha riflettuto sull’evoluzione dell’impegno sindacale per la salute e la sicurezza; e Raffaele Guariniello, già magistrato e protagonista dei grandi processi sull’amianto e sulla sicurezza del lavoro, che ha analizzato come la giurisprudenza in materia si sia trasformata nel tempo, tra nuove sfide e vecchie difficoltà.

A concludere la giornata è stata Sara Palazzoli, del Collegio di Presidenza di INCA CGIL, che ha ribadito l’impegno dell’Istituto nel difendere la salute, la dignità e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, perché la memoria del passato diventi la base di un futuro più sicuro e più giusto per tutti.

"L’ottantesimo anniversario di INCA è un’occasione preziosa per tornare a uno dei pilastri della nostra missione: la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici in caso di infortunio e di malattia professionale – ha ribadito Palazzoli - Le cause promosse dall’INCA e il lavoro di medici, legali e operatori raccontano una storia di impegno e di giustizia sociale che continua ancora oggi. Ma questo anniversario non è solo memoria: è anche uno sguardo al futuro. Vogliamo coinvolgere le nuove generazioni nella cultura della prevenzione e della sicurezza, perché il lavoro sia esperienza di crescita e non di rischio. Con CGIL e FLC stiamo costruendo un progetto rivolto alle scuole per diffondere questi valori e Torino sarà tra le città coinvolte. Ogni vita salvata, ogni diritto difeso, è la ragione stessa della nostra esistenza."

Balangero è oggi un simbolo: un territorio da bonificare e riqualificare, ma anche una memoria da custodire. Perché la tutela non è solo un servizio: è un atto di responsabilità verso chi lavora e verso le generazioni future. Ottant’anni fa come oggi.