INCA ha partecipato al secondo appuntamento dell’iniziativa formativa congiunta INPS–Patronati sulla Riforma della disabilità, a Bologna dal 9 all’11 dicembre. Tre giornate dense di contenuti, confronto tecnico e condivisione di esperienze operative, che hanno riaffermato l’importanza della collaborazione tra Istituto e Patronati davanti a una trasformazione profonda dei processi di valutazione della disabilità.

La riforma, prevista dal decreto legislativo 62/2024, è già in fase di sperimentazione in 20 province, da marzo 2026 interesserà altri 40 territori ed è destinata ad entrare a regime nel 2027. Un cambiamento significativo che ridisegna il percorso di riconoscimento attraverso l’introduzione della valutazione di base e della valutazione biopsicosociale.
Si tratta di una transizione complessa, che richiede strumenti adeguati e soprattutto un dialogo costante tra tutti gli attori coinvolti, affinché la semplificazione promessa non si traduca in nuove barriere per le persone più fragili.
Anche questo secondo incontro ha mantenuto lo spirito della tre giorni di Firenze: un laboratorio condiviso tra personale INPS e rappresentanti dei Patronati dei raggruppamenti CEPA e CIPLA, impegnati a rafforzare competenze, allineare procedure e verificare, insieme, le criticità che stanno emergendo nella fase sperimentale.

Due gli interventi del Patronato INCA. Emanuela Castagnoli, direttrice del Patronato INCA Forlì Cesena, ha approfondito il ruolo e le funzioni degli Enti di Patronato e dei Comitati Provinciali INPS nel nuovo assetto della disabilità. Un contributo che ha evidenziato come l’assenza dei Patronati nelle primissime fasi del processo rischi di compromettere l’accesso ai diritti per chi ha maggiori difficoltà informative, culturali ed economiche.
Giovanna Longhi, referente regionale degli avvocati di INCA Emilia Romagna, si è poi concentrata sul tema dell’accertamento tecnico preventivo (ATPO). Un contributo qualificato che conferma l’impegno dell’INCA nel presidiare una riforma complessa e nel difendere i diritti delle persone più fragili in una fase di transizione delicata.

La tre giorni si è conclusa con una sessione finale di feedback, segnata da un dato comune: la necessità di rafforzare ulteriormente il coordinamento tra INPS e Patronati, affinché la riforma, pur nella complessità di questa fase, non produca nuove disuguaglianze.
In questo quadro, il contributo dei Patronati è risultato essenziale per garantire equità di accesso, accompagnamento informato e supporto ai cittadini nella gestione delle nuove procedure digitali e documentali.



