Grazie all'impegno di Inca Milano arrivano i primi riconoscimenti di infortunio sul lavoro per i ferrovieri che hanno contratto il virus.
Primo tra i primi, un lavoratore al quale sarà corrisposto un assegno di diciasettemila euro, come risarcimento per complicanze vascolari e danni permanenti derivanti dalla polmonite bilaterale interstiziale. Un risultato non isolato, spiega Laura Chiappani, della Camera del Lavoro metropolitana di Milano, riferendo che sono 40 le persone contagiate che si sono rivolte al Patronato della Cgil del capoluogo lombardo; per 35 di loro le denunce sono nella fase istruttoria, mentre già 5 (tre di Trenord, due di Trenitalia) hanno già avuto da Inail il riconoscimento dell'infortunio su lavoro.
Un trend in aumento, secondo l'Inca, poiché sono numerosi i lavoratori di vari settori, che sono stati costretti a prestare servizio quando i rischi di contrarre il virus erano altissimi. Ad oggi in tutta la lombardia sono complessivamente 37 mila le denunce inoltrate all'Inail. Al netto degli operatori sanitari, che rappresentano la gran parte, si tratta di addetti alla manutenzione del mezzi pubblici, impiegati di supermercati e negozi d'abbigliamento.
In attesa del riconoscimento dell'infortunio sul lavoro anche circa trenta lavoratori della Scala (fra coristi e tecnici). Un risultato importante, secondo Chiappani, che consente ai lavoratori e alle lavoratrici contagiati di poter accedere al sistema delle tutele, a partire dalla possibilità di revisione dei postumi entro dieci anni dalla data dell'evento, considerando che qualora il virus abbia lasciato esiti importanti e permanenti c'è la possibilità di un risarcimento per danno biologico.
Il contagio da covid è un infortunio sul lavoro...ed è importante denunciarlo. Guarda il video