L'indennità onnicomprensiva di 2.400 euro per i lavoratori somministrati di settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali è riconosciuta a prescindere dal carattere stagionale dell'attività e di conseguenza subordinatamente al solo possesso dei requisiti di accesso. E’ la precisazione fornita dalla direzione centrale dell’Inps a seguito di una richiesta di chiarimento avanzata dal Patronato Inca e Nidil Cgil, dopo la diffusione della circolare esplicativa dell’Istituto previdenziale pubblico n. 65/2021. 

Nel ricordare che c’è tempo fino al 31 maggio per la presentazione delle domande, il Patronato della Cgil riepiloga i requisiti di accesso per il riconoscimento della prestazione, ovvero:  

aver cessato involontariamente un rapporto di lavoro in somministrazione nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 ed il 23 marzo 2021;

aver svolto come lavoratori in somministrazione una prestazione lavorativa per almeno 30 giornate nello stesso periodo che va dal 1 gennaio 2019 al 23 marzo 2021;

non essere titolari alla data di presentazione della domanda, di pensione diretta o di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ad eccezione di un contratto di lavoro intermittente senza indennità di disponibilità.

In una nota congiunta, il Patronato della Cgil e il sindacato dei lavoratori atipici Nidil precisano inoltre che, in questo caso, i lavoratori in somministrazione possono richiedere ed eventualmente accedere al beneficio, anche nell'ipotesi di essere titolari di un contratto di lavoro subordinato a termine o di fruizione della NASpI  alla data di presentazione della domanda,  non essendo tali circostanze escluse né dal decreto legge n. 41/2021 né dalla circolare n. 65/2021 dell'Inps. 

Secondo Inca e Nidil Cgil, si tratta di un importante chiarimento che cambia l'impatto della misura nei confronti di una platea di potenziali beneficiari stimabili nell'ordine dei 200.000 lavoratori.