La guida di autobus può causare una malattia professionale per le vibrazioni trasmesse al sedile del conducente. Lo ha confermato una recente sentenza del Tribunale di Rimini, che ha accolto il ricorso di un conducente di autobus riminese, tutelato dai Legali del Patronato INCA.
Un autista, addetto al trasporto pubblico urbano, in servizio dal 1987 a tutt’oggi, ha condotto negli anni diverse tipologie di autobus, tutti caratterizzati dalla trasmissione di vibrazioni al sedile del conducente.
Nel 2016, con l’insorgere di alcune patologie, ha presentato all’INAIL domanda di riconoscimento di Malattia Professionale, che però non viene riconosciuta. Secondo diverse pubblicazioni, anche presenti in fascicoli processuali, il problema dell’esposizione a vibrazioni all'intero corpo alla guida è ben noto, ed è sottoposto a vigilanza sanitaria, in quanto può esporre il conducente al rischio di patologie dorso-lombari. Pertanto, ad inizio 2022 viene presentato ricorso.
Dopo opportune valutazioni, il Giudice del Tribunale di Rimini ha riconosciuto al conducente il diritto all’indennità richiesta e la conseguente condanna dell’INAIL al pagamento della prestazione, confermando che nel caso del conducente, il suddetto rischio si è concretizzato determinando la patologia invalidante permanente relativa a malattia professionale.
Giorgia Zani, Inca Emilia Romagna