Si sono svolte in Tunisia due giornate intense di lavoro per sviluppare i rapporti di collaborazione tra il Patronato della Cgil e il sindacato tunisino UGTT. La delegazione italiana era composta dal Presidente dell’INCA Michele Pagliaro, il Responsabile del dipartimento internazionale della CGIL Salvatore Marra, Mabel Grossi, del dipartimento internazionale CGIL, Andrea Coinu, responsabile relazioni internazionali FLAI CGIL, Valeria Ferrazzo, presidente ITACA e Giuseppe Peri, responsabile area estero dell’INCA nazionale. In questa occasione, è stato ricordato come la comunità dei tunisini, residenti in italia, sono oltre 97 mila, di cui 21.402 vivono in Sicilia.
Durante gli incontri si è discusso di come rilanciare l'attività di tutela individuale di INCA in Tunisia, affrontando anche alcune problematiche aperte con l'Inps, nonché di come sensibilizzare i cittadini tunisini, con diritto di voto in Italia, in riferimento alla partecipazione alle prossime elezioni politiche del 25 settembre.
“Noi ci occupiamo maggiormente di tutela individuale - ha sottolineato il Presidente Pagliaro -. In Italia, soprattutto in Sicilia, i lavoratori tunisini, nell’area della pesca e dell’agricoltura, vengono sfruttati e subiscono due volte le conseguenze di una forma grave di caporalato; sia quando devono raggiungere il nostro Paese, sia per lavorare". Come CGIL, ha precisato, abbiamo svolto insieme alla Flai un lavoro politico prezioso che ha prodotto già una legge contro lo sfruttamento, grazie alla quale il caporalato è stato riconosciuto come reato penale".
Il Presidente di Inca ha inoltre ricordato che la maggior parte degli ostacoli con cui i lavoratori tunisini sono costretti a fare i conti sono legati al disallineamento dei livelli di informatizzazione delle procedure per accedere alla prestazioni previdenziali tra l'Istituto previdenziale pubblico italiano e quello tunisino, che produce gravi ritardi nel riconoscimento dei diritti normativamente previsti.
Scopo degli incontri di Tunisi, ha aggiunto Pagliaro, è quindi quello di favorire la crescita dell’INCA non solo per i tanti cittadini tunisini presenti in Italia ma anche per i tanti Italiani presenti in quest'area geografica, potendo contare anche sugli ottimi obiettivi raggiunti col Progetto FORM@2 sui ricongiungimenti familiari in Albania, Senegal, Egitto e Marocco. Dunque, sono state due giornate intense, ricche di spunti e prospettive importanti per rafforzare la rete INCA, CGIL e FLAI.