“Allargare la rete delle forze democratiche contro i regimi totalitari; sviluppare una cultura dell’accoglienza verso chi fugge da fame e guerre sono i fondamentali del patronato della Cgil per combattere xenofobia e razzismo”. Così si è espresso il Presidente di Inca Michele Pagliaro, a margine del primo dei tre incontri pubblici, che si svolto questa mattina, presso Waldorf Suite Hotel di Rimini, in occasione dell’apertura del XIX congresso della Cgil.
Forte della sua presenza in ben 26 paesi del mondo, l’Inca Cgil rappresenta un formidabile presidio di prossimità, che è e sarà sempre al servizio degli ultimi, affinché possano far valere i loro diritti dovunque risiedano, in Italia e all’estero, ha confermato il Presidente.
Un ruolo importante che è stato sottolineato anche da Salvatore Marra, responsabile dell’area Politiche internazionali della Cgil, definendo l’incontro una “opportunità per condividere idee e percorsi”. “La parola chiave è quindi condivisione – ha detto – perché siamo migliori quando ci conosciamo meglio”, sottolineando come “essere sindacalisti oggi, in alcune aree del mondo, non è più la stessa cosa”.
“Siamo diventati un baluardo di resistenza”, ha spiegato, ricordando come l’assalto alla sede nazionale della Cgil del 9 ottobre di due anni fa, non sia avvenuto per un caso. Oggi, “chi vuole attaccare la democrazia – ha spiegato – attacca le organizzazioni sindacali e gli organismi internazionali.
Coloro che si rivolgono ai nostri sportelli per un permesso di soggiorno o per altro, sono le prime vittime di questi attacchi, che sono tutti contro i diritti umani”. Per questo, l’Inca è un’alleata preziosa della democrazia”.
E di resistenza ha parlato soprattutto Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi, l’associazione partigiani nata il 6 giugno del ’44, a guerra ancora non conclusa, che nel suo intervento ha lanciato l’appello affinché la lotta antifascista sia rinnovata declinandola in modo diverso rispetto al passato. “Siamo preoccupatissimi di quanto sta avvenendo in Europa – ha spiegato –, dove si stanno affermando spinte conservatrici e oscurantiste, anche inedite, che investono in particolare l’est europeo”. Per questa ragione, Pagliarulo ha chiesto aiuto all’Inca, che grazie alla sua presenza nelle principali regioni del mondo, può aiutare lo sviluppo di quella che ha definito la “Federazione dei resistenti”.
Un invito accolto dall’Inca che, in occasione dell’incontro, ha presentato il nuovo profilo di Itaca, l’associazione trasnazionale nata nel 2017 con l’intento di adeguare l’offerta dei servizi di patronato ai nuovi bisogni indotti dalle ondate migratorie, da e verso l’Italia. Lo ha illustrato bene Valeria Ferrazzo, la sua presidente, ricordando i profondi cambiamenti del fenomeno migratorio. “Negli ultimi dieci anni – ha spiegato, ci siamo trovati di fronte ad un fenomeno più complesso rispetto al passato, in quanto fa riferimento ad una migrazione circolare, dove uomini e donne mostrano una inedita mobilità internazionale. Di fronte alle numerose novità, abbiamo sentito l’esigenza di riorganizzare la nostra associazione per renderla più aderente alla realtà sfruttando tutte le potenzialità della nostra associazione”.