Un accordo di cooperazione per migliorare la qualità dei servizi sociali in favore della comunità tunisina residente in Francia e in Italia. È quanto hanno sottoscritto l’Inca Cgil nazionale, Inca Francia e Inca Tunisia, lunedì 5 giugno, con l’Ufficio Tunisini all’Estero (OTE) e il Fondo nazionale di Previdenza della Tunisia, consolidando le relazioni di partenariato stabiliti nei due precedenti accordi conclusi il 30 novembre 2021 e il 29 dicembre dello scorso anno.
All’incontro erano presenti Moulay El Akkioui, coordinatore dell’Inca Francia e Mustafa Aouini, coordinatore Inca Tunisia e Mansouri Mohamed, direttore Generale OTE, oltre naturalmente Michele Pagliaro, presidente Inca nazionale e Mauro Soldini, presidente Inca Francia.
L’intesa, della durata di due anni, prevede l’istituzione di meccanismi di cooperazione per sensibilizzare, informare e gestire: domande di pensione, malattie professionali, infortuni sul lavoro e assegni familiari, in favore degli emigrati tunisini in Francia o in Italia e le loro famiglie rimaste in Tunisia.
Lo scopo principale dell’intesa è quello di rendere più fruibili i diritti sociali, ma anche di fornire alla comunità tunisina informazioni sulle opportunità di lavoro disponibili in Francia, in Italia e nel resto dell’Europa. “Quest’ultimo aspetto dell’accordo è particolarmente significativo – spiegano Michele Pagliaro e Mauro Soldini, rispettivamente presidenti Inca Nazionale e Inca Francia – che contribuisce a sviluppare una migrazione maggiormente consapevole dei diritti di cittadinanza e di lavoro nel rispetto della legalità”.
Alla base dell’intesa resta fondamentale l’impegno delle parti a scambiarsi le informazioni sugli iscritti al sistema pensionistico e assicurativo, nei casi di infortuni e malattie professionali, per assistere i cittadini e le cittadine tunisine nelle domande di prestazioni previdenziali e socioassistenziali.
“Una comunità quella tunisina che in Italia conta oltre 90mila persone, perfettamente integrate, che con il loro lavoro contribuiscono allo sviluppo dell’economia nel nostro paese”, sottolineano Pagliaro e Soldini. “Questo accordo, perciò – concludono – valorizza l’impegno profuso dal patronato della Cgil nel dare risposte ad una domanda di tutela individuale sempre più crescente, rafforzando la sua capacità di rappresentanza e di interpretazione dei nuovi e vecchi bisogni”.