Sono oltre 100mila le lavoratrici e i lavoratori con Part time Ciclico lasciate senza sostegno economico nei periodi di sospensione dal lavoro. È quanto riferiscono in una nota congiunta Cgil, Inca, Filcams, Funzione Pubblica e Flai, che chiedono al Governo di porre rimedio accogliendo la richiesta di rinnovare il finanziamento del Fondo di sostegno per gli anni 2024 e 2025, per l’accesso alle prestazioni relative ad eventi verificatesi negli anni 2023 e 2024, ad oggi confermato solo per il 2023, lasciando senza tutele un corposo numero di lavoratori.
A questo scopo, le organizzazioni sindacali hanno presentato un emendamento anche al Disegno di legge in materia di lavoro, al fine di introdurre nell'ordinamento un sostegno economico strutturale a tutti i titolari di un contratto di lavoro a tempo parziale che prevede periodi non lavorati dovuti a sospensione ciclica.
Infatti, il fondo di 30 milioni di euro è stato confermato soltanto per gli anni 2022/2023 e non più rifinanziato né per il 2024 né per il futuro, né il Governo ha aperto un tavolo di confronto in merito, nonostante la specifica richiesta delle organizzazioni sindacali, che continuano a “rivendicare il passaggio ad una misura di copertura reddituale strutturale per i mesi di sospensione dall’attività”.