Con un corso di formazione, entra nel vivo la cooperazione tra il Patronato della Cgil nazionale, l’Inca Tunisia e l’Inca Francia con l’Ufficio tunisini all’estero (Ote) per l’assistenza dei migranti in materia di previdenza ed assistenza. Il corso si svolgerà a Roma dal 4 al 6 marzo, presso il Centro culturale tunisino, in via Cupa 9B ed è rivolto ad un gruppo di funzionari dei consolati tunisini in Italia e in particolare (Roma, Genova, Milano, Napoli, Palermo e Firenze), che costituiranno la struttura a cui sarà dato il compito di fornire informazioni e orientamento sulla legislazione italiana a tutti i cittadini che decidono di entrare nel nostro paese.
Durante le giornate, esperti di previdenza e sicurezza sociale dell’Inca terranno lezioni su una gamma di argomenti che spaziano dal sistema pensionistico italiano, con tutte le interrelazioni che sussistono tra gli enti previdenziali italiani e tunisini, agli infortuni e malattie professionali, nonché sulle misure previste in caso di disoccupazione e disagio economico. Il 6 marzo, giornata conclusiva del corso formativo, Lorella Brusa, del collegio di Presidenza Inca, incontrerà il Ministro Tunisino Malek Ezzahi.
Questo tipo di attività prende le mosse da un accordo di cooperazione che è stato sottoscritto a giugno dello scorso anno da Inca Nazionale, Ote e Fondo nazionale di previdenza della Tunisia, con lo scopo di migliorare la qualità dei servizi sociali in favore della comunità tunisina.
L’intesa, della durata di due anni, prevede l’istituzione di meccanismi di cooperazione per sensibilizzare, informare e gestire: domande di pensione, denunce di infortuni e malattia professionali, nonché di prestazioni di sostegno al reddito (NASpI, e indennità di disoccupazione agricola). Il principio ispiratore di questa collaborazione è quello di sviluppare una maggiore consapevolezza tra i migranti e di combattere ogni forma di sfruttamento o illegalità. “Si tratta di un evento importante – spiega Michele Pagliaro, Presidente Inca Nazionale - che rafforzerà lo scambio di informazioni e dati tra gli enti preposti alla sicurezza sociale nei due paesi, facilitando l’accesso alle prestazioni cui hanno diritto i tanti cittadini tunisini che in Italia costituiscono una importante comunità, con oltre centomila presenze regolari”.