La storia dell’immigrazione italiana in Brasile celebra quest’anno il suo 150° anniversario. Per l’occasione, l’INCA Brasile, in collaborazione con CGIL, INCA Italia e CUT, il sindacato brasiliano nato dopo il golpe militare del 1964, ha organizzato eventi a Porto Alegre e San Paolo, oltre a un concorso fotografico, per riflettere sul passato e le sfide future.

Porto Alegre

Il 18 novembre, la CUT-RS ha ospitato a Porto Alegre un seminario internazionale per celebrare i 150 anni dell’immigrazione italiana, i 36 anni dell’INCA in Brasile e rafforzare la collaborazione tra CGIL e CUT.

“Sin dagli anni ’90, con l’Italia diventata Paese di immigrazione, la CGIL ha incluso i migranti nella sua missione – ha sottolineato nel suo intervento Sara Palazzoli, del collegio di presidenza di Inca – Il nostro Patronato opera in 26 Paesi e assiste 200 mila persone ogni anno. Per noi è fondamentare garantire i diritti previdenziali e assistenziali di tutti, lavoratori, pensionati e migranti, in Italia e all’estero”

“Nel Rio Grande do Sul – ha aggiunto Ana Serra, coordinatrice di Inca Brasile - l’immigrazione italiana ha portato sfide come l’accesso ai diritti e la mobilità sociale. L’accordo tra INCA, INPS e INSS brasiliano semplifica l’accesso ai diritti previdenziali per migranti e discendenti. In quest’area, abbiamo 230.000 discendenti di italiani: un numero che sostiene l’importanza di politiche pubbliche per integrare e valorizzare queste comunità.”

Sul palco anche Salvatore Marra, coordinatore Area politiche europee e internazionali della Cgil, che ha espresso solidarietà per l’alluvione che ha colpito Rio Grande do Sul e ha ribadito l’importanza della pace, evidenziando le priorità del presidente Lula al G20: combattere fame, cambiamenti climatici e riformare la governance globale. Marra ha inoltre ricordato come migrazione e diritti dei lavoratori siano centrali per contrastare razzismo e divisioni.

Presente anche Amarildo Cenci, presidente della CUT-RS, che ha ribadito il ruolo dei sindacati nell’organizzazione nei luoghi di lavoro, nella riduzione dell’orario lavorativo e nella rappresentanza dei lavoratori autonomi e migranti, evidenziando che, in tempi di cambiamenti economici e sociali, è essenziale rafforzare le partnership sindacali e valorizzare le esperienze solidali.


Cgil, Inca e CUT a Porto Alegre


Esperienze locali e buone pratiche

L’incontro è stato anche l’occasione per conoscere alcune realtà presenti sul territorio, come la Central de Abastecimento das Cozinhas Solidárias (CECOSOL – Centro di Fornitura delle Cucine Solidali), nel Sindacato degli Aeroviari, dove è stato presentato il Progetto Cut Comunità. La Cgil, Nexus e l’INCA hanno risposto all’appello della CUT a seguito dei gravi danni causati dalle alluvioni nella regione di Rio Grande do Sul, offrendo un contributo che è stato utilizzato sia per il rifugio degli sfollati gestito dalla CUT-RS, sia per la loro assistenza e il supporto nelle cucine sociali.

Cozinha Movimento A fome tem pressa

 Un’altra fondamentale realtà, che ha assunto il ruolo di distributore di pasti durante l'emergenza a Porto Alegre, è Justa Trama, cooperativa ecosostenibile e solidale composta da donne che produce abbigliamento basandosi sulla filiera del cotone agroecologico: un modello di organizzazione della produzione, del lavoro e del credito che si fonda su un forte senso di comunità, sostenuta dalla Cgil tramite la sua agenzia di cooperazione, Nexus.

Cooperativa Justa Trama

Cgil e Inca hanno fatto visita anche alla Cozinha das Pretas (Cucina delle Donne Nere), parte del progetto CUT, nata in un garage per preparare e distribuire pasti a favore delle persone colpite dalle inondazioni. Dalla gestione dell’emergenza affrontata con 200 pasti al giorno, oggi si è arrivati a quasi 2 mila in uno spazio simbolo di resistenza e protagonismo sociale.

Cozinha das Pretas

Il viaggio di Inca e Cgil è poi proseguito a San Paolo, con una seconda commemorazione e la premiazione del concorso fotografico "Memorie di famiglia".