I cittadini extracomunitari provenienti da paesi, colpiti da grave crisi politica, economica e sociale, per i quali corre l’obbligo dell’accertamento reddituale legato all’invalidità civile, potranno farlo con autocertificazione, anziché presentare le certificazioni o attestazioni (corredate da traduzione in lingua italiana e autenticate dall’autorità consolare italiana), rilasciate dalla competente autorità dello Stato estero, come prevede la procedura ordinaria per il riconoscimento dell'invalidità civile. E’ questa la mediazione ottenuta dai patronati del Ce.Pa., tra cui l'Inca Cgil, che hanno sollecitato l’Inps a trovare una soluzione ai  gravi disagi patiti da quei cittadini provenienti da paesi, impossibilitati a rilasciare le attestazioni dovute.

In un messaggio, non ancora pubblicato, l’Inps ha delineato le nuove indicazioni estendendo le disposizioni già previste per il reddito e la pensione di cittadinanza anche alle prestazioni di invalidità civile (Decreto interministeriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero degli Affari Esteri del 21 ottobre 2019).

A seguito di tali disposizioni, la modalità di dichiarazione dei redditi utili per il riconoscimento dell’invalidità civile, sarà individuata a seconda del paese di provenienza del richiedente: saranno tenuti a presentare l’attestazione rilasciata dal paese estero solo gli stranieri provenienti dai Paesi presenti nell’elenco contenuto nel decreto interministeriale, quali: Regno del Bhutan; Repubblica di Corea; Repubblica di Figi; Giappone; Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica Popolare Cinese; Islanda; Repubblica del Kosovo; Repubblica del Kirghizistan; Stato del Kuwait; Malaysia; Nuova Zelanda; Qatar; Repubblica del Ruanda; Repubblica di San Marino; Santa Lucia, Repubblica di Singapore; Confederazione svizzera; Taiwan e Regno di Tonga.

Resta fermo, precisa l’Inps, che l’autocertificazione dei redditi esteri riguarderà, comunque, gli extracomunitari che hanno acquisito la cittadinanza italiana e, ovviamente, i cittadini italiani provenienti da Stati esteri.