Per incentivare le domande di riconoscimento dell’assegno temporaneo per figli minori, il Consiglio dei Ministri, riunito questa mattina per approvare la Nota di Aggiornamento del documento finanziario (NADEF), ha posticipato il termine per la presentazione delle richieste  al 31 ottobre (anziché al 30 settembre), che consentirà anche di percepire gli arretrati a partire dal 1° luglio.  Resta fermo che si potrà farne richiesta fino al 31 dicembre,  ma con decorrenza del pagamento al mese successivo della domanda. 

L'Inps, in un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale, fa il punto della situazione riferendo che alla data di ieri, 28 settembre, le domande pervenute risultano 492.000 pari a 853.000 assegni per minori. In relazione a questi ultimi, sono stati pagati 328.00 assegni e oltre 200.000 sono già stati autorizzati al pagamento. Inoltre, entro il prossimo 5 ottobre è prevista l’autorizzazione al pagamento di ulteriori 180.000 assegni, a termine delle verifiche sulle compatibilità con gli ANF. L'Inca, a questo proposito, ricorda che la prestazione è destinata esclusivamente a coloro che finora non avevano diritto agli assegni al nuclea familiare (ANF).   

In totale, si tratta di circa 710.000 assegni per i figli pagati o in corso di pagamento, pari al 90% delle richieste di assegno pervenute nei primi tre mesi. Sono state anche avviate a pagamento le seconde e terze mensilità delle situazioni già autorizzate. Infine, rispetto a quanto pervenuto, circa 45.000 richieste di assegno risultano cancellate dagli stessi utenti per mancanza di requisiti.

Non incluse nel computo e già mandate in pagamento sono 328.000 integrazioni per i minori di nuclei percettori di RdC, avviate in automatico senza necessità della domanda e a seguito di verifica Inps.

L'Inps rammenta, infine, che l’assegno temporaneo è una “misura ponte” che apre per la prima volta il beneficio dell’assegno per i figli a lavoratori autonomi, disoccupati e privi di reddito. L’integrazione spetta a coloro che abbiano un Isee inferiore a 50mila euro e alcuni requisiti, che saranno verificati dall'Istituto previdenziale pubblico.

Per effettuare la domanda, oltre ai tradizionali canali online dell'Istituto, ci si può rivolgere alle sedi di patronato di Inca Cgil, dove operatori e operatrici esperti offrono la necessaria assistenza.

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