DOMANDA

Buongiorno, sono una lavoratrice iscritta al sindacato Cgil. Ho sentito che come positiva al covid-19 potrei rientrare nella categoria infortuni come lavoratrice, vorrei dei chiarimenti a riguardo. Grazie mille per la disponibilità.

RISPOSTA

In linea generale, va premesso che affinché una infezione da Covid-19 venga qualificata come infortunio, bisogna "dimostrare" di averla contratta in occasione di lavoro, e quindi bisogna o specificamente accertare di aver avuto un contatto lavorativo (per esempio, un collega risultato poi positivo), o di effettuare un lavoro  al pubblico (comparto sanità, ma anche cassieri, addetti a front office ecc.).

Fatta questa premessa, e dando per scontato che lei appartenga a quella categoria di lavoratori assicurati all’ Inail e che il contagio sia avvenuto in occasione di lavoro è di fondamentale importanza che l’evento (contagio) venga denunciato dal datore di lavoro e preso in carico dall’INAIL. Qualora l’evento sia stato trattato come “malattia comune” il Patronato Inca provvederà a segnalarlo all’Inail, anche se non ha lasciato postumi invalidanti.  Infatti, dalle conoscenze mediche fin qui  apprese, non si può escludere a priori, anche se non nell’immediato, eventuali conseguenze psicofisiche dovute al  virus COVID 19.

Il riconoscimento dell’infortunio potrebbe dar diritto a diverse prestazioni Inail, quali ad esempio:
             indennizzo danno biologico in capitale (con un danno dal 6% al 15%);
             costituzione di una rendita (con un danno dal 16% in poi);
             eventuali aggravamenti, ecc.